8 gennaio 2021

Arteriopatia ostruttiva cronica: cos'è e come curarla

Hai bisogno di un consulto? Contatta ora il dott. Maurizio Palombi.


Hai crampi alle gambe quando cammini? Hai più di 40 anni? Sei fumatore? Soffri di diabete, colesterolo alto, ipertensione arteriosa?
Vai dal medico perché potresti avere un’arteriopatia ostruttiva cronica e potresti essere ancora in tempo a curarla con terapia fisica vascolare senza ricorso a chirurgia.
L’occlusione progressiva di un’arteria del macrocircolo (iliaca, femorale, poplitea, peroniera e tibiale anteriore e posteriore) determina un minore afflusso di sangue ossigenato ai muscoli degli arti inferiori, che durante la deambulazione saranno costretti a lavorare in carenza di ossigeno in anaerobiosi, accumulando acido lattico. Questo è il motivo per cui compaiono dolori muscolari a tipo crampo, che costringono il paziente ad arrestare la deambulazione fino a smaltimento completo dell’acido lattico a distanze variabili, comunque sempre minori con l’aggravarsi dell’arteriopatia.
Ovviamente la soluzione migliore del problema sarebbe sempre data dalla riapertura del tratto di arteria ostruito (ricanalizzazione) o dalla creazione di un ponte in vena o protesi, che scavalcando il tratto ostruito riporti il sangue al muscolo (rivascolarizzazione mediante by-pass). Ma questo non sempre è possibile e a volte addirittura non è necessario. Sappiamo infatti che la natura, coadiuvata dall’esercizio fisico e da buone norme di vita ( evitare il fumo, alimentarsi in modo corretto, controllare i fattori di rischio vascolare come l’ipertensione arteriosa, il diabete e l’aumento eccessivo in circolo di colesterolo e trigliceridi) può favorire la formazione di nuovi circoli collaterali (microcircolo) che funzioneranno come by-pass naturali.
Allo scopo di incrementare sempre di più il microcircolo oggi si può ricorrere nei casi più gravi (ischemia critica) all’inoculazione di cellule staminali in grado di fare neoangiogenesi (produrre cioè nuovi vasi); nei casi meno gravi a farmaci vasodilatatori attivi in tale distretto (arriverà più sangue e quindi più ossigeno) e/o si possono utilizzare campi elettromagnetici a bassa intensità naturali ed artificiali (si darà direttamente energia alle cellule).
Tutte le cellule per funzionare bene hanno bisogno di energia per “ricaricarsi” e per mettersi in moto e svolgere bene i loro compiti e per le cellule muscolari vale lo stesso discorso. E’ l’ossigeno che poi fa produrre ed immagazzinare tale energia. Se però non ne arriva abbastanza alle cellule, queste lavoreranno lo stesso, ma in carenza del comburente (l’ossigeno appunto) sotto sforzo i muscoli continueranno a contrarsi solo però, come già detto, in metabolismo anaerobio, accumulando cataboliti acidi (acido lattico) a loro volta causa di crampi dolorosi. Si verifica un po’ quello che ci accade quando corriamo troppo senza allenamento ed il giorno dopo non ci muoviamo più dai dolori.
Naturalmente il razionale di una TERAPIA FISICA VASCOLARE sarà quello di migliorare il microcircolo per portare comunque più ossigeno alle cellule fondamentalmente con 2 meccanismi: velocizzando il flusso di sangue nel microcircolo ed aprendo e sviluppando sempre più nuove vie vascolari di riserva, già presenti, ma non utilizzate o utilizzate poco. Risultato: creazione di by-pass naturali, riduzione e/o scomparsa del dolore con aumento dell’autonomia di marcia. Questo è possibile con la TERAPIA BEMER e la FIT THERAPY.